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Ricordi ed esperienze di un Viaggiatore tra Natura ed Archeologia...
Il lascito più misterioso degli Etruschi è il loro sorriso. Il sorriso che questo misterioso popolo possedeva nel periodo della sua massima potenza (fra l'VIII e il VI sec. A.C.).
Un sorriso visibile da ogni luogo, emanante dalle statue degli Dei poste sui piedistalli e sui tetti dei templi, che agiva come un catalizzatore per le persone che vi entravano in risonanza, tanto nella vita giornaliera (come si può ipotizzare dalle eleganti figure disegnate sui vasi e dai rilievi nella oggettistica casalinga) che nella vita eterna (visibili nei giochi e nelle danze, rappresentati dagli affreschi nelle pareti delle tombe .
Un sorriso oggi difficile da capire con lo studio e la ricerca, anche perché si manifestava in un epoca di lotte, piraterie, saccheggi; ma che comunque ci rimanda ad un sapere vastissimo, ad una consapevolezza dei cicli e delle metamorfosi di questo popolo.
Un sorriso pieno di vita, un sorriso da “ iniziati in vita”, che annulla il presente e pur ci vive dentro, affrontando con felicità ed armonia i passaggi della vita.
Per afferrarlo, forse, bisognerà ricordarsi che quelli erano tempi in cui si viveva con la consapevolezza di possedere altri sensi, oltre a quelli a noi noti.
Un sorriso visibile da ogni luogo, emanante dalle statue degli Dei poste sui piedistalli e sui tetti dei templi, che agiva come un catalizzatore per le persone che vi entravano in risonanza, tanto nella vita giornaliera (come si può ipotizzare dalle eleganti figure disegnate sui vasi e dai rilievi nella oggettistica casalinga) che nella vita eterna (visibili nei giochi e nelle danze, rappresentati dagli affreschi nelle pareti delle tombe .
Un sorriso oggi difficile da capire con lo studio e la ricerca, anche perché si manifestava in un epoca di lotte, piraterie, saccheggi; ma che comunque ci rimanda ad un sapere vastissimo, ad una consapevolezza dei cicli e delle metamorfosi di questo popolo.
Un sorriso pieno di vita, un sorriso da “ iniziati in vita”, che annulla il presente e pur ci vive dentro, affrontando con felicità ed armonia i passaggi della vita.
Per afferrarlo, forse, bisognerà ricordarsi che quelli erano tempi in cui si viveva con la consapevolezza di possedere altri sensi, oltre a quelli a noi noti.
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